Regola di trading numero 2: rileggere la regola numero 1

6 3 2017 - Nessun commento
ProRealTime

Se la Regola numero 1 del trading è non perdere denaro, la Regola numero 2 è “Rileggere la regola numero 1”.

Questa regola di trading potrebbe sembrare ironica o banale, ma è alla base di ogni sistema di trading: se volete guadagnare denaro nel tempo, dovete rispettare le regole che vi siete imposti. E questa è senza dubbio una delle sfide più difficili per un trader.

Sul mio forum di borsa noto ogni giorno che i trader perdenti sono quelli che non rispettano le loro regole. Il trading è un sistema a elevata probabilità. Per raggiungere un tasso di successo soddisfacente, occorre applicare sempre le stesse regole. È proprio quando queste ultime vengono infrante anche una sola volta, quando non si segue il proprio Money management, che i risultati in borsa possono crollare.

Numerose sono le ragioni psicologiche che spiegano perché il trader infrange regolarmente le proprie regole di trading. Anche se sarebbe necessario procedere a un’analisi personale per ogni trader, possiamo comunque delineare due tipologie piuttosto comuni di trader:

Il trader “stile casinò” o il giocatore patologico

Questa tipologia di trader è la più frequente; è il soggetto che presenta il tasso di sopravvivenza più basso nell’universo del trading. Per lui sarà impossibile rispettare la regola numero uno, non perdere denaro, poiché pratica il trading fondamentalmente per provare emozioni.

È il prototipo perfetto del giocatore d’azzardo che cerca emozioni, un sogno, piuttosto che puntare a un rendimento sul proprio portafoglio. I guadagni gli sembreranno sempre insufficienti rispetto ai suoi obiettivi.

I risultati sono per lui una costante fonte di frustrazione e vorrà ottenere sempre maggiori guadagni. Se il suo trading si rivela vincente, correrà più rischi, ma non per raggiungere i suoi obiettivi, bensì per provare emozioni ancora più forti, per avvertire la tensione. Si tratta di un soggetto che cerca di spingersi sempre oltre i propri limiti. Ho conosciuto un trader il cui obiettivo era guadagnare 1 milione di euro e, dopo aver tagliato questo traguardo, ha ritenuto bene che un milione di euro non fosse sufficiente, alzando l’asticella prima a due milioni e poi a cinque. Sempre più in alto, fino a perdere tutto e ricominciare.

Il giocatore patologico non mira a guadagnare denaro, ma il più delle volte è vittima di pulsioni che lo portano a ripetersi, a guadagnare, per poi perdere tutto e ricominciare. Inconsciamente, cerca proprio di rovinarsi per poi rinascere, è un modo di sentirsi vivo e lottare contro l’angoscia della morte. Questi giocatori commettono sempre gli stessi errori, poiché sono rassicurati dal ripetersi degli eventi, dalla possibilità di “rifarsi”, di rinascere dalle proprie ceneri come una fenice.

Il trader ottuso o dall’ego smisurato

Noti a tutti noi in ragione della violenza verbale che li contraddistingue nei forum di borsa, in questa categoria rientrano i trader più aggressivi. Sono dei trader, e spesso delle persone, piene di certezze, destinate a non evolversi. Sono convinti di una situazione, ad esempio che il mercato crollerà, e restano fedeli alla stessa costi quel che costi. Una volta deciso, nulla potrà convincerli del contrario, nemmeno la realtà.

Non saranno pertanto in grado di accettare le perdite, in quanto sono sicuri di avere ragione; sono gli altri a non capire nulla, è il mercato a sbagliarsi. E invaderanno i forum di borsa con le loro sciocchezze, oltretutto sempre le stesse, nella speranza che qualcuno presti attenzione a quello che dicono. Se il loro scenario non si avvera, possono diventare offensivi: chi non condivide il loro parere è un demente. Questi trader sono affetti da una forma di “anoressia mentale”. Le certezze sostituiscono la riflessione, la capacità di adattamento. Un trader ottuso non ha alcuna possibilità di durare in borsa, poiché una delle caratteristiche più importanti dei mercati finanziari è quella di essere in costante evoluzione. Pertanto, è necessario accettare l’idea di rimettere sempre in discussione il proprio stile di trading, i propri metodi, per cercare di seguire questo mutamento. L’incertezza e l’evoluzione dominano la borsa; per tale motivo, un trader ottuso e pieno di certezze non sopravviverà a lungo in un mondo che cambia.

Ci sono dei trader che si ostinano ad assumere delle posizioni ribassiste dal 2011, mentre i mercati borsistici salgono senza sosta da più di 18 mesi. Il 90% di loro è già scomparso sotto i colpi di un mercato rialzista. Per questi trader è impossibile rispettare la regola numero uno: non riusciranno mai ad accettare una perdita, anzi tenderanno a rafforzare la posizione come se le loro convinzioni possano influenzare in qualche modo il mercato. Un trader che ha delle certezze è spacciato. Il trading insegna infatti che il mercato ha sempre ragione.

Descrivendo ad ampi tratti le figure del trader giocatore patologico, che cerca innanzi tutto emozioni, e del trader ottuso, accecato dal suo ego e le cui convinzioni non saranno scalfite nemmeno dalla realtà, vorrei invitarvi a riflettere sulle ragioni che vi spingono, che ci spingono, a non rispettare le regole di trading, il Money management, anche se sappiamo che è proprio questa disciplina a permetterci di diventare un trader vincente sul lungo termine. A mio parere, è il lavoro più arduo per un trader: accettare di avere torto e porre un freno al giocatore che è in lui.

 

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